Cosa preferire tra plafoniere, applique, lampadari, strisce LED o faretti?
Arredare il bagno prevede una grande capacità di saper organizzare una stanza multitasking. Quest'attività ha molto a che vedere con le luci del bagno, che devono essere scelte per colore e temperatura, per posizionamento e funzione.
Una delle prime scelte da fare quando si parla di luce per il bagno è il colore. Difatti non tutte le lampadine producono luce simile e la sua sfumatura dipende dalla temperatura: tra i 2700 e i 3300 gradi Kelvin si parla di luce calda, più tendente al rosso o al giallo; tra i 3500 e i 4500 gradi Kelvin si ha invece la luce neutra, in cui prevale il colore bianco; infine, tra i 4500 e i 6500 Kelvin si passa alla luce fredda, che va dal bianco al blu. Selezionare la tonalità migliore per una stanza come il bagno non è facile: come detto, questa viene utilizzata sia come sede della frettolosa preparazione mattutina, sia come centro di relax serale dopo una giornata di lavoro. La luce fredda si presterebbe meglio al primo utilizzo; la luce calda al secondo. Come fare, quindi? Una soluzione passepartout è quella di inserire luce neutra in ogni zona e ovviare al problema. Tuttavia, se possibile, è meglio stratificare l’illuminazione e preferire la luce calda per la fonte luminosa principale e la luce fredda per i faretti posti in prossimità dello specchio.
Una volta chiarite definizioni e funzione delle tre diverse temperature della luce, è il momento di passare alla pianificazione attenta dell’illuminazione del bagno. Al suo interno possono essere collocati tre principali tipi di fonti luminose: quelle superiori (sul soffitto), quelle laterali (funzionali a illuminare certe zone all’occorrenza) e quelle d’accento (meramente decorative). Scegliere quali e quante usarne dipende da fattori come la dimensione del locale, la disposizione degli elementi nella stanza e la disponibilità di luce naturale durante il giorno. Ponendo che ci sia bisogno di tutte e tre le tipologie, vediamo qualche consiglio su come sceglierle.
Il compito di questa luce è illuminare l’intera stanza accendendo solo l'interruttore d’ingresso: in questo modo si aumenterà la visibilità generale, relegando alle luci laterali il compito di evidenziare piccole porzioni come lo specchio o il lavandino. Per l’illuminazione a soffitto sono perfette le plafoniere, i lampadari e i sistemi di faretti distribuiti lungo tutta la superficie. Tutti e tre, infatti, si prestano a ricreare stili di arredamento diversi: da quello industriale a quello più classico. Inoltre, non interferiscono con nessun elemento presente nel locale: anzi, ne permettono l’agile utilizzo senza creare ostacoli.
Con illuminazione laterale si intendono tutte quelle fonti luminose installate sui quattro muri verticali del bagno. La più comune è quella che illumina lo specchio da parete, rendendo più facili tutte le operazioni da svolgere di fronte alla superficie riflettente. Molto spesso si preferisce collocare la luce in alto, ma per illuminare meglio il volto è più funzionale l’inserimento di almeno due lampadine laterali che producono luce frontale. Inoltre, è meglio selezionare luce da neutra a fredda, per avere una visione migliore. Se poi si possiede uno specchio moderno particolarmente ampio, un’ottima soluzione è far correre lungo tutto il perimetro delle strisce LED in grado di illuminare l’intera superficie contemporaneamente.
L’illuminazione superiore e quella laterale sono di per sé sufficienti a rendere il bagno un posto comodo, in cui prendersi cura della propria persona con agio e senza interferenze. Le luci d’accento, dunque, hanno il mero scopo decorativo di enfatizzare e sottolineare certe soluzioni formali che sono state adottate durante la fase di arredamento. Oppure, quella di favorire il relax durante bagni e docce: in questa categoria, infatti, rientra l’eventuale sistema di cromoterapia inserito nella vasca o nel box, ma anche i faretti, le applique e le lampade da parete che illuminano piante, quadri o dettagli significativi del muro o del soffitto.
Tra tutte le situazioni in cui ci si può trovare, quella di un bagno piccolo e cieco è forse una delle più ostiche perché da un lato non è presente una fonte di luce naturale, dall’altro la ridotta metratura impone il dovere di scelte accorte. Il miglior punto di partenza è risolvere la questione dell’illuminazione superiore: in questo caso sarebbe meglio evitare i lampadari a sospensione, troppo grandi rispetto allo spazio disponibile. Meglio, invece, usare plafoniere o lampade da terra. Per le luci laterali si può pensare a uno specchio con sistema di illuminazione incorporato, in modo da ridurre l’ingombro dell’oggetto mantenendolo funzionale. L’illuminazione d’accento, infine, è molto utile oltre che per decorare, anche per compensare l’assenza di una finestra.
La foto di apertura è del progetto di Open Studio: www.elledecor.com/it/case/a39679937/ristrutturare-65-metri-quadri-case-popolari-singapore